Il nome è già abbastanza ambizioso: Thruth, verità. Si tratta del social network che arriverà a novembre. Ma al di là della novità, la notizia sta nel fatto che si tratta della piattaforma di proprietà di Donald Trump. L’ex presidente dell’America lancia il suo guanto di sfida ai big social come Twitter e Facebook dopo essere stato bannato in seguito alle ultime elezioni e all’assalto al Campidoglio.

Il ritorno di Donald Trump

L’ex inquilino della Casa Bianca aveva già avuto schermaglie in passato con i social tradizionali. Poi dopo gli exit poll, per esempio Twitter aveva bollato i post di Trump come fuorvianti fino a bloccarli del tutto. In seguito al pomeriggio più buio della democrazia americana, sia Fb sia Instagram sia Twitter avevano bloccato tutti gli account del miliardario o riconducibili a lui. Pertanto è dal 7 gennaio, più o meno, che l’ex presidente non cinguetta e non posta.

Cosa ha fatto in tutto questo tempo Trump? Ha provato a sfruttare canali social alternativi, ha aperto un blog, con scarso successo, ha valutato l’ipotesi di iscriversi a Tik Tok, la piattaforma cinese che aveva in passato osteggiato e ha provato a far valere le sue ragioni in tribunale, ma senza riuscire ad ottenere qualcosa. Ora Donald ci riprova con un social tutto suo, ovvero Thruth.

foto tratta da Fanpage: l’assalto al Campidoglio

Come funziona Thruth?

Il prodotto della Trump Media & Technology Group arriverà in versione Beta a novembre e dovrebbe essere aperto intorno alla primavera del 2022. Ma aprire è una parola grossa: in realtà si potrà accedere solo su invito e, a quanto pare, alla base di questo nuovo progetto c’è un obiettivo ben preciso: rafforzare la candidatura di Trump alla presidenza per le elezioni del 2024. Basterà? Secondo alcuni analisti politici, Thruth potrebbe essere un buon inizio.

Ma come funziona Thruth? Al momento non è ancora chiaro e trapelano pochissime informazioni. Probabilmente la comunicazione sarà abbastanza unidirezionale: ovvero domande o dichiarazioni senza possibilità di rispondere. Insomma, l’engagement potrebbe non essere il punto di forza di questo social che potrebbe tanto assomigliare a Twitter quanto a Tik Tok.

Foto tratta da Sky News: Trump bannato su Twitter

Cosa ha detto Trump?

Se l’obiettivo principale è quello di preparare il campo alla (seconda) discesa in campo di Donald Trump, tra quelli secondari c’è l’idea di dare battaglia ai grandi colossi dei social. Non a caso le dichiarazioni bellicose di Donald Trump lasciano poco spazio alle interpretazioni: “Ho creato Truth Social per combattere la tirannia di Big Tech […]. Viviamo in un mondo dove i talebani hanno una enorme presenza su Twitter, mentre ancora il vostro presidente preferito viene silenziato. Questo è inaccettabile!“.

Insomma, se non è una dichiarazione di guerra poco ci manca. Inoltre, l’aver utilizzato proprio i talebani come metro di paragone lascia spazio proprio a interpretazioni politiche. Il frettoloso ritiro degli americani sotto la presidenza Biden ha aperto una lunghissima scia di polemiche che non si è ancora arrestata e che ha messo sotto accusa proprio l’attuale inquilino della Casa Bianca. Se per le prossime elezioni c’è ancora tempo, per Thruth Social, invece, è già iniziato il conto alla rovescia. Ad ogni modo vi terremo informati qui su Intendenza.

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