Se hai l’abbonamento, allora li avrai sicuramente notati. Nel bel mezzo della partita compaiono dei numeri sullo schermo. Ma come mai questa cosa si verifica solo durante una trasmissione live su Dazn? Si tratta di un errore? C’è qualcosa sotto? Nessun complotto, la soluzione è molto più semplice e te la svelerò nei prossimi paragrafi.

Un codice univoco contro la pirateria

Proprio così: il cifrario alfanumerico rappresenta un codice abbonamento univoco che compare, scompare e riappare sullo schermo per pochi secondi. Ma a cosa serve? Serve ad arginare la pirateria in streaming. In pratica identificano e associano automaticamente l’abbonamento. Funziona? Sì, perché nel caso decidessi di trasmettere illegalmente o ritrasmettere l’evento live su siti di streaming, in quel caso saresti immediatamente identificato e rintracciato.

Non si tratta di una novità assoluta. Già questa estate su SkyGo era comparso un triangolino che aveva proprio questa precisa funzione, vale a dire verificare il corretto uso dell’abbonamento e impedire lo streaming illegale. Quindi, per rassicurarti: puoi stare sereno, se compaiono quei numeri sul tuo schermo non c’è niente da temere. Anzi, è tutto normale.

Bastano i numeretti?

Ecco, questo è un altro tema delicato. Perché è notizia di ieri che Dazn voglia dare una stretta ai dispositivi condivisi per gli abbonamenti. In pratica, fino ad oggi puoi vedere una partita contemporaneamente su due dispositivi diversi associati. Una soluzione comoda che permette da un lato di abbattere i costi per gli utenti e dall’altro di venire incontro alle esigenze di tifo. Un esempio? Padre e figlio che vivono in due abitazioni diverse possono tifare e guardare il match in contemporanea su diversi dispositivi pagando un solo abbonamento.

Chiaramente oltre a Dazn, anche altre piattaforme hanno sposato questa politica. Per citarne una, Netflix che ha stabilito dei piani tariffari in base al numero degli account. Ovviamente la scelta di Dazn ha suscitato un vespaio di polemiche perché da un lato non riuscirà ad arginare l’espansione del “pezzotto”, dall’altro danneggerà il 20% degli utenti che per motivi personali o di lavoro vivono lontano dalla loro famiglia e condividono l’abbonamento.

Le proteste e le eccezioni

Oltre agli abbonati che si sono fatti sentire sui social con l’hashtag #DAZNOUT, sono intervenute anche le associazioni dei consumatori che hanno sottolineato come la piattaforma stesse violando un contratto già accettato e sottoscritto dagli utenti con un prezzo già stabilito e con delle precise condizioni di utilizzo (i due dispositivi in contemporanea). In caso di modifiche unilaterali, Dazn dovrebbe garantire il diritto di recesso al cliente oltre al rimborso dell’abbonamento stesso

Esiste tuttavia una eccezione. Per esempio, se gli utenti sono connessi sulla stessa linea wi-fi potranno continuare a utilizzare Dazn in contemporanea, anche vedendo partite diverse. Tuttavia, questa differenza agevola chi condivide l’abbonamento sotto lo stesso tetto, ma non ha alcun effetto su chi lo condivide da lontano. SI parla anche del Watch Party per condividere da remoto la visione di una partita con 4 amici. Ma anche in questo caso, si tratterebbe pur sempre di una cosa che costringerebbe tutti a vedere la stessa cosa, non proprio il massimo nell’epoca dei multi-eventi in contemporanea. Insomma il braccio di ferro è solo iniziato.

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