In questi giorni non proprio felici si sente spesso parlare di Afghanistan, il paese caduto in mano ai talebani. L’ultima speranza di resistenza è affidata ad Ahmad Massoud, il figlio del compianto condottiero e leader della resistenza anti-sovietica e poi “anti-taliban”. L’attutale leader della Valle del Panshir, ultimo ridotto libero, ha lanciato un appello a tutti i combattenti che non vogliono piegarsi al nuovo corso degli eventi. Per richiamare alla memoria le eroica gesta di suo padre, Ahmad Massoud ha cominciato a vestirsi proprio come lui. Niente è stato lasciato al caso, persino il modo di indossare il cappello Pakol che aveva reso leggendario il Leone del Panshir. In poco tempo, questo berretto afghano è diventato così virale da assurgere sia a simbolo di resistenza sia ad accessorio fashion di tendenza. Oggi, pertanto, parliamo proprio del Pakol, della sua storia e del suo significato.

Com’è fatto il cappello Pakol di Massoud?

L’Afghanistan è un paese tanto complesso quanto bello. Sono davvero pochi i paesi del mondo che possono vantare tutta questa straordinaria bellezza paesaggistica. Il territorio è per l’80% montuoso e con una altezza media stimata tra i 600 e i 700m. Le temperature sono basse e rigide ed è stato proprio questo clima così freddo a stimolare la creazione secoli fa del cappello pakol afghano.

Si tratta di un berretto rotondo realizzato in lana e dalla tinta unita che può essere neutra (bianca e beige) o decisa (marrone). Altre sue caratteristiche sono il senso di morbidezza al tatto e i bordi arrotolati che possono essere sciolti per coprire le orecchie quando le temperature sono troppo inclementi. In alcune regioni del Pakistan, gli abitanti lo agghindano con una graziosa penna di pavone che rende ancora più particolare questo accessorio.

Il cappello pakol di Massoud

Nelle foto e nei video il comandante Ahmed Shah Massoud indossa quasi sempre il capello Pakol. Ma chi era Ii leone del Panshir? Nato da genitori di etnia tagika, aveva studiato alle scuole francesi di Kabul e si era iscritto alla facoltà di Architettura. Questo uomo colto che amava il suo paese e ammirava la cultura occidentale divenne per necessità un combattente al tempo dell’Invasione sovietica dell’Afghanistan. Per dieci volte l’Armata Rossa tentò di stanarlo nella valle del Panshir e altrettante volte fu respinta. Da quel momento in poi, il suo nome abbandonò la cronaca per entrare prima nella storia e poi nella leggenda. Insieme al cappello afghano Pakol.

Tuttavia, il ritiro dei sovietici non sancì la fine delle ostilità per questo sfortunato paese. Tra signori della guerra e profonde divisioni etniche divampò l’anarchia che aprì la strada alla conquista talebana che occuparono il 90& del paese, il restante 10% era in mano all’Alleanza del Nord, comandata proprio dal Generale Massoud. Il leone del Panshir chiese più volte aiuto all’Occidente per fronteggiare la minaccia talebana e terroristica di Al Qaeda. Ma la sua richiesta cadde nel vuoto. Fu ucciso dai sicari di Bin Laden due giorni prima dell’attacco alle Torri Gemelle.

Il cappello pakol afghano su Amazon

Come detto in precedenza, questo accessorio è diventato virale e cult al tempo stesso. Puoi acquistarlo su Amazon a un ottimo prezzo. Il migliore è quello del brand Vastraa Fusion che costa 15,27 euro. Queste sono le sue caratteristiche.

  • è in lana morbidissima al tatto
  • modello a tinta unita marrone chiaro
  • realizzato a mano
  • ideale per un urban mindset
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