Sta forse per finire l’era del predominio di Google? Siamo entrato nell’età di Chat GPT? Forse è ancora presto per dirlo, ma una cosa è certa; Big G ha fiutato il pericolo e adesso la società ha chiesto ai due fondatori di scendere in campo.

Che cosa significa tutto questo?

Google è stata fondata nel 2008 da Sergey Brin e Larry Page. Ma era almeno dal 2019 che il tandem alla guida di Google non partecipava attivamente. Pare che negli ultimi 2-3 anni ne abbiano approfittato per girare intorno al mondo. Ma adesso lo scenario è completamente cambiato: l’arrivo di ChatGPT di OpenAi potrebbe rivoluzionare per sempre il futuro.

Non è un caso che ChatGPT sia il “personaggio virtuale dell’anno”. Tuttavia c’è un problema di fondo: il web sembra essere invaso dai contenuti generati dall’AI che potrebbe sconvolgere il funzionamento del motore di ricerca più utilizzato al mondo.

Qual è la strategia di Google per difendersi da ChatGPT?

La strategia è quella di ricorrere alla genialità dei suo fondatori: una sorta di recupero del mito dei pionieri che hanno segnato la scoperta e l’avvento di un nuovo mondo. Il problema fondamentale è che ChatGPT, se istruito, può produrre rapidamente dei contenuti molto specifici. Il punto, però, è che all’improvviso sono comparsi siti che dietro una pagamento forfettario generano articoli AI ottimizzati lato SEO a tutto danno di quei siti specializzati gestiti da “personale umano” che però hanno una qualità superiore per quanto concerne il risultato finale.

Infatti, ChatGPT non è infallibile, anzi in alcuni casi può creare dei veri e propri polveroni mediatici, soprattutto su temi come la salute, la sessualità e il razzismo e il tutto a vantaggio delle fake news e della disinformazione in generale. Pertanto la revisione umana resta assolutamente fondamentale. E non solo quella. Resta tuttavia da capire quale sarà il prossimo passo di Big G.

Avremmo voluto chiedere a ChatGPT se è un pericolo per Google e perché. Ma al momento il website è in down.

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